Agosto 2003. Sull’orlo di una crisi di nervi. Ogni cosa che la circonda non le corrisponde, tutto è estraneo. L’amica di sempre la invita per un viaggio nelle Cicladi e lei con ritrosia si lascia convincere. Partono e durante il viaggio pensa già al ritorno, a quando dovrà ricadere nelle solite occupazioni di sempre. La vacanza scorre placida e gradevole, la Grecia ricrea, concede tempo e serenità. Mancano pochi giorni al rientro e lei vorrebbe visitare Syros. L’amica no, vuole tornare a Paros e chiudere lì la vacanza. Che fare? Come decidere? Una moneta, testa o croce e vada come deve andare. Paros, è deciso.
Paros: nel cuore dell’isola, una domatia greca si è trasformata in Panta Rei, rifugio per amici e viaggiatori.
L’ultima sera sull’isola le sta riservando l’inaspettato, l’inimmaginabile. Lo sguardo di un uomo incontrato sulla terrazza d’una domatia, amico di amici. Greco, in cerca senza saperlo d’una svolta, come lei. Bisogna arrendersi e constatare che è vero: è stato sufficiente un colpo d’occhio per rispecchiarsi. Maggio 2008: quella terrazza, quella domatia, adesso è loro. Lei ha lasciato tutto e si è costruita un’altra identità più rispondente al suo vero io. Ha sposato Jannis e con lui ha avuto due figli. Emanuela Patrocchi è architetto, http://www.patrocchiarchitetti.it, una carriera già segnata da successi. Le stanze della sua domatia, pronte a ricevere gli ospiti, portano le date dei momenti cruciali della svolta (l’incontro, il matrimonio, la prima figlia ecc). Il rito matrimoniale è stato celebrato nella candida chiesa del Kastro di Paros, seguendo sia la tradizione ortodossa che quella cattolica. Le donne si sono riunite intorno ad Emanuela in chiesa, le hanno cosparso il capo di riso e accarezzato dolcemente il volto. http://www.ernestacaviola.com
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